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martedì 23 luglio 2013

Nulla può giustificare la campagna diffamatoria che si svolge contro Madre Marie-Agnès!


di Padre Daniel Maes - Mar Yakub  
 mercoledì 12  – venerdì 19 luglio 2013

Mentre, questa domenica la liturgia bizantina festeggia i Padri dei primi sei Concili ecumenici – per i quali la fede cristiana si è trasformata in una fede più chiara e più pura – noi festeggiamo la quindicesima domenica dell’anno con il Vangelo luminoso del buon Samaritano. Alla fine, non pranziamo nell’atrio, ma restiamo nel refettorio. Infatti, circola un elicottero e questo ci ha già sorpreso con qualche colpo spiacevole nel passato. Comunque, oggi resta un giorno calmo. Durante la settimana sentiamo – senza sosta – spari e bombardamenti, ma sembra più lontano e soprattutto sull’autostrada.

Martedì 16 luglio celebriamo la festa della  Madonna del Carmelo.  
Per la nostra comunità è una festa. Dal  1994, questo giorno, infatti, è considerato come l’inizio dei restauri delle rovine che Madre Agnes-Mariam ha trovato qui. Questa comunità è inoltre molto legata alla spiritualità carmelitana. Gli eremiti, che vivevano nei dodici secoli sul monte Carmelo, erano molto legati al profeta Elia e avevano una grande venerazione per Maria SS. Sotto la pressione dell’Islam, qualche eremita si era spostato nell’Europa, ma hanno subito molte difficoltà e resistenza. La Madonna è apparsa al Priore Simon Stock e gli ha conferito uno scapolare, che poi è divenuto per tanti il segno della loro fedeltà a Maria SS e del loro legame con la famiglia Carmelitana (un pezzo di stoffa marrone, diviso in due parti, che si porta uno davanti e uno dietro). Nel diciottesimo secolo Papa Benedetto XIII  ha allargato questa festa a tutta la Chiesa come un invito di un amore filiale per Maria SS. Noi celebriamo lunedì sera i vespri festivi con una processione e così festeggiamo questo martedì come una domenica.

La notte precedente abbiamo sentito tanti bombardamenti nelle montagne anti Libano e nel nostro villaggio. Nella mattinata c’era un reattore molto basso e abbiamo temuto per un attacco. Invece, non abbiamo sentito niente e abbiamo mangiato sereni insieme nel refettorio.  Per festeggiare ho fatto ancora una volta un “caffè europeo”. 


Altri hanno cominciato a fare mosaici. Gli ultimi bombardamenti hanno rotto qualche vetro colorato. Questo fatto ha ispirato qualcuno l'idea di creare mosaici e così piccoli e grandi artisti stanno frantumando pezzi di pietre e di vetri. E' tanto interessante che i ragazzi vogliano continuare questo lavoro la sera tardi sul loro materasso. Finiamo la giornata più presto perché aspettiamo altri bombardamenti. ...

Mercoledì e giovedì c’è stata qui ancora una volta la grande mobilitazione per il “zatar”, cioè il timo che è stato raccolto in grande quantità. Il timo porta tanta polvere e perciò lo portiamo sopra nel corridoio dell’atrio. Il tetto dell’atrio è comunque rotto e cosi la polvere può uscire. Invece di togliere i fusti, si mette tutto in un telo che si batte e cosi tutte le foglie si staccano. Il timo piace molto ai Libanesi, lo mangiano quasi giorno e notte.  Speriamo bene che questa raccolta sarà venduta a un buon prezzo in Damasco.  Nel frattempo le interruzioni della corrente continuano e giovedì non c’è corrente dalla mattina alle 7.30 fino alle 4 del pomeriggio. La sera siamo felici con l' erogazione di una luce tenue.

Lo sceicco Bassam Ayachi di Bruxelles, di origine Francese-Siriano, ha dichiarato con fierezza che i suoi due figli sono caduti come martiri in Siria. Quando, l’estate scorsa, ero in Belgio, ho letto un articolo dettagliato in un giornale Fiammingo. Lo sceicco stava preparando i figli per la battaglia in Siria.  Abdel Rahmad Ayachi è stato ucciso il 19 giugno e Raphael Gendron Ayachi il 14 aprile. Adesso si può leggere ampiamente la loro vita e  la loro battaglia. Loro credevano in uno stato islamico utopistico, governato dalla sharia e sostenuto dalla popolazione.   E' quello che loro chiamavano democrazia. Per loro la sharia era solo volontà di Dio. Peccato per tutta quell’energia sprecata.  Abdel, una volta, ha portato clandestinamente un giornalista della nostra VRT (Televisione Belga Fiamminga) dalla Turchia in Siria.  Non c'è da stupirsi che i nostri media (Belgi) siano tanto parziali e hanno tanta difficoltà nel prendere le curve. 


L’attuale campagna internazionale di diffamazione contro la madre Agnes-Mariam è inaccettabile e merita proprio un chiarimento. 
Madre Agnes-Mariam ha cominciato nel 1994 a restaurare i ruderi di Mar Yakub, che era una volta un dei più famosi monasteri del Medio Oriente. In questo progetto era stata incoraggiata da Padre Paolo Dall’Oglio, s.j. che aveva fondato nelle vicinanze Mar Moussa, una comunità ecumenica. Madre Agnes-Mariam aveva ricevuto la benedizione e il sostegno dell’allora Vescovo, Ibrahim Nehmé.  Dall’anno 2000 questo monastero restaurato  in tutto il suo splendore era divenuto un vero luogo di pellegrinaggio per tutta la Siria.  Nello stesso tempo,  madre Agnes-Mariam voleva fare rivivere e dare  frutto al ricco patrimonio della chiesa di Antiochia non solo per la chiesa locale, ma anche per la Chiesa universale. Per questa ragione,  madre Agnes-Mariam ha fondato tra l’altro “la maison d’Antioche” e “Manumed” (manuscripts méditerranéens) con il sostegno delle Università Europee. Con questo scopo la Madre ha organizzato tra l’altro una grande mostra d’icone in Francoforte (2002) e Parigi (2003) per dimostrare la ricchezza della fede cristiana Araba. Lei stessa ha dipinto tante icone per tante chiese e monasteri (e dipinge ancora). Nello stesso tempo lei lavorava per la guarigione e liberazione spirituale di persone tramite ritiri spirituali, conferenze e scritture, dove veniva richiesta a  livello nazionale e internazionale. Con la comunità “l’Ordine dell’Unità di Antiochia” lei voleva effettivamente ritornare alle fonti della vita monastica originaria dell’Oriente. 


qui il link alla documentazione del  restauro:

Nel frattempo Padre Paolo però aveva cambiato radicalmente la sua attitudine verso la Madre.  Mar Yakub era ormai diventato un luogo conosciuto anche a livello internazionale. Da anni egli ha usato tutti i modi per ostacolare e diffamare Mar Yakub e la sua fondatrice. Per due decenni,  Mar Yakub non ha reagito contro quest’atteggiamento, al contrario, tanti visitatori di Mar Yakub erano incitati a visitare anche Mar Moussa.  
Dall’inizio dalla guerra in Siria, Madre Agnes-Mariam aveva la netta convinzione che qui in Siria stava succedendo la stessa cosa che era accaduta in precedenza nella guerra in Libano, cioè: dall’estero provavano a destabilizzare il paese, provocando cosi una guerra civile. Purtroppo i fatti l’hanno sempre di più confermato. E per questo la Madre Agnes-Mariam ha invitato in novembre 2011 vari giornalisti per verificare i fatti e divulgarli, cioè che bande armate  internazionali facevano impunemente atrocità col pretesto di una rivolta del popolo. Per tutti i sedici giornalisti internazionali questa è stata una rivelazione gratificante e anche una svolta (tranne per una sola giornalista Vallone - Belga cattolica, che fino ad oggi continua a diffamarci dopo essere stata anche ospite nel nostro monastero). 
Quando è  arrivato il secondo gruppo di giornalisti, la situazione era già molto più pericolosa. Madre Agnes-Mariam ha – con pericolo della sua vita – accompagnato i giornalisti nei centri più pericolosi di Homs e Qousseir perché lei non voleva mettere in pericolo la vita dei giornalisti. Uno dei suoi tanti avvertimenti ai giornalisti era di andarsene  da questi centri pericolosi  prima dalle tre del pomeriggio, avendo lei stessa  esperimentato che gli spari cominciavano dalle tre del pomeriggio. Anche la TV Belga VRT era presente. I  nostri giornalisti Francesi e Belgi (Fiandre) “esperti” di guerra,  purtroppo,  non volevano ascoltare una suora. Loro pensavano di vedere trappole presunte e volevano pubblicarle. Non volevano neanche ascoltare tutti i consigli di sicurezza, come quello di  muoversi insieme con i media internazionali (CNN, BBC, …) che erano tutti invitati e protetti dal governo.  Loro volevano essere completamente indipendenti. E sì, purtroppo è stato ucciso un giornalista Francese……alle 3.33 p.m.  Anche la nostra squadra Fiamminga era presente e per cosi dire non sapeva  niente. Tutta la colpa è stata diretta verso Madre Agnes-Mariam che era accusata di un complotto con tutte le fantasie possibili. France 24 l’aveva invitata per testimoniare. Apparentemente la sua testimonianza era troppa chiara e convincente e dopo due minuti hanno già interrotto la trasmissione per una presunta linea disturbata. Nel frattempo sono stato pubblicati rapporti ufficiali della Lega Araba e anche del Ministero Francese della Difesa che confermano che il giornalista francese era tutto sommato stato ucciso dai ribelli e per di più c’era un rapporto russo che svelava le intenzioni e comportamenti di questo giornalista francese e anche quelli del Ministero Francese degli Affari Esteri, che avevano fin dall’inizio un unico scopo, cioè screditare in tutti modi la Siria.
Sin dall’inizio,  Madre Agnes-Mariam ha voluto testimoniare la verità sulla Siria. Ciò non è stato apprezzato da tutti. All’improvviso lei si è trovata sulla lista nera dei gruppi fanatici  che volevano eliminarla. E' stato molto doloroso, il fatto che la Comunità abbia accettato la sua partenza insieme con Suor Carmel, non solo per la sua protezione, ma anche per la protezione della Comunità. Nel giugno 2012 hanno – appena in tempo – lasciato il monastero e fino ad oggi non hanno ancora potuto rientrare. Questo è molto doloroso per noi tutti.
Adesso, la compagna del giornalista francese ucciso ha scritto un libro per rivendicare e  affermare tutto il contrario della verità. Questa scrittrice dà – ancora – tutta la colpa della morte del compagno alla Madre Agnes-Mariam accompagnata da un’abbondanza di presunte dichiarazioni e fatti attribuiti a Madre Agnes-Mariam, che non si sono mai verificati. Apparentemente questa scrittrice ha trovato qualche testimone per dichiarare che la Madre Agnes-Mariam è una figura sinistra. Solo che queste persone conoscono a malapena, o forse neppure, Madre Agnes-Mariam. Nel suo libro non c’è nessuna persona che ha conosciuto davvero Madre Agnes-Mariam.  La scrittrice ha ricevuto la collaborazione del Ministero Francese degli Affari Esteri e soprattutto ha ricevuto la collaborazione di…. Padre Paolo, che si camuffa da promotore di pace : egli parla di pace, di dialogo, di penitenza e di preghiera, ma nel frattempo non fa altro che incitare Governi a dare più armi ai ribelli e sollecitare un intervento militare internazionale. Già prima, egli provocava in Siria agitazione fra la popolazione e fra i cristiani. Il governo siriano l’aveva avvertito di non intendeva concedergli più il visto quando avrebbe lasciato la Siria. 
Comunque,  non l'ha espulso il governo siriano. Infatti, alla fine è stato effettivamente il suo Vescovo ad espellerlo necessariamente per la sua condotta erronea. Da quel momento lui è veramente passato all’azione contro la Siria e contro tutti che vogliono salvare il Paese. Il suo più alto superiore in Siria ha scritto in una lettera del 7 luglio 2012 che Padre Paolo non si atteneva agli accordi, cioè di non più mischiarsi apertamente nella crisi Siriana, e che il suo comportamento e le sue dichiarazioni non erano congruenti con quelli dell’ordine di Gesuiti. Nonostante questa lettera del suo Superiore, Padre Paolo semplicemente ha continuato, e in tanti Paesi, come anche nelle Fiandre (B) lo presentano erroneamente come il grande eroe della democrazia che è stato espulso dal governo Siriano. L’Università di Leuven (B) che ha attribuito nel passato un “dottorato honoris causa” al Padre Paolo ha abbastanza ragioni per revocarlo, come l’ha  fatto l’Università di Aleppo con Erdogan. C’è anche stata una lettera aperta di uno che in passato gli era amico (Samaan Daoud) che  scrive : “Padre Paolo, noi non ti abbiamo nominato delegato o portavoce dei cristiani della Siria. Tu non sei più un uomo di Dio, tu non sei più un uomo della pace, tu sei cambiato in un uomo che chiama alla guerra." (Vaticaninsider-La Stampa 18/6/2013)      
                                  
Samaan D. supplica Padre Paolo di non commerciare col sangue dei cristiani rimasti. E’ vero, qui non si tratta solo di menzogne e inganni, ma si tratta soprattutto di minacce dirette a un’intera popolazione e soprattutto ai cristiani.
Involontariamente, penso alle calunnie su  Papa Pio XII. Dopo la guerra, questo Papa ha ricevuto ringraziamenti dall’alta autorità religiosa e civile di Israele per il suo eccezionale aiuto agli Ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. L’allora Supremo Rabbino di Roma, Israel Zolli, si è anche convertito al cristianesimo e come nome di battesimo ha scelto il nome di Eugenio come segno di gratitudine per Papa Pio XII (Eugenio Pacelli).
Venti anni dopo, uno scrittore tedesco di teatro approfitta dell’occasione per orientare tutto l’odio contro gli Ebrei verso Papa Pio XII. E l’opinione pubblica l’ha ciecamente accettato e anche gli Ebrei stessi, nonostante il fatto di essere “un popolo del ricordo”.  Ad un tratto, l’opinione pubblica aveva dimenticato tutto il passato!  Comunque, ha preso decenni prima che la verità ritornasse alla mente e fosse accettata. Quello è l’effetto di una campagna diffamatoria!

Speriamo che la guerra contro la Siria finisca, poco a poco. Tu stesso potrai constatarlo visitando  la Siria per capire infatti quello che è menzogna e quello che è verità!

(traduzione A. Wilking)