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lunedì 20 luglio 2015

Aleppo muore di sete: un appello urgente

acqua siria
Piccole Note, 20 luglio

Dal 26 giu­gno Alep­po è senza acqua cor­ren­te. Un dram­ma che va ad ag­giun­ger­si al tor­men­to quo­ti­dia­no fatto di bom­bar­da­men­ti con­ti­nui e scon­tri a fuoco. 
Una sic­ci­tà che non è un ac­ci­den­te na­tu­ra­le della guer­ra, bensì vi ap­par­tie­ne: 
a chiu­de­re le con­dut­tu­re idri­che ai quar­tie­ri an­co­ra sotto il con­trol­lo del go­ver­no di Da­ma­sco sono stati i mi­li­zia­ni di al Nusra, rei­te­ran­do un cri­mi­ne già per­pe­tra­to in pas­sa­to. Non è la prima volta, in­fat­ti, che gli ji­ha­di­sti ri­cor­ro­no a que­sto me­to­do bel­li­co, un’ar­ma di de­va­sta­zio­ne di massa che col­pi­sce in­di­scri­mi­na­ta­men­te tutta la po­po­la­zio­ne di Alep­po.

Da gior­ni i ci­vi­li sono co­stret­ti a file este­nuan­ti pres­so i pochi pozzi an­co­ra in uso, chi con qual­che latta, chi con bi­do­ni, chi con qual­che raf­faz­zo­na­ta bot­ti­glia di pla­sti­ca. A di­stri­bui­re loro l’ac­qua sono i fra­tel­li Ma­ri­sti e la par­roc­chia ar­me­no-cat­to­li­ca della San­tis­si­ma Tri­ni­tà, gra­zie ai pochi pozzi an­co­ra fun­zio­nan­ti. 
In que­sti gior­ni sem­bra­va che qual­co­sa si fosse sbloc­ca­to, dopo un ac­cor­do tra Da­ma­sco e ji­ha­di­sti. Ma era solo pro­pa­gan­da: l’Os­ser­va­to­rio per i di­rit­ti umani in Siria (sem­pre pron­to a de­nun­cia­re ma­le­fat­te – vere o pre­sun­te – del re­gi­me e al­quan­to re­ti­cen­te sui cri­mi­ni com­piu­ti dal­l’al­tra parte) ha an­nun­cia­to il ri­tor­no del­l’ac­qua per il 18 lu­glio, vero, ma in se­ra­ta tutto è tor­na­to come prima, peg­gio di prima.
Nota  a mar­gi­ne. I Ma­ri­sti hanno de­nun­cia­to pub­bli­ca­men­te l’en­ne­si­mo cri­mi­ne com­piu­to con­tro la po­po­la­zio­ne ci­vi­le e hanno in­di­ca­to una ne­ces­si­tà ur­gen­te. Serve ga­so­lio per far fun­zio­na­re il pozzo della chie­sa della San­tis­si­ma Tri­ni­tà e so­prat­tut­to per ac­qui­sta­re due fur­go­ni-ci­ster­ne (e il ga­so­lio ne­ces­sa­rio) per poter por­ta­re l’ac­qua alle per­so­ne che non pos­so­no spo­star­si per ri­for­nir­si: an­zia­ni, fa­mi­glie lon­ta­ne, am­ma­la­ti. L’ap­pel­lo dei Ma­ri­sti è stato ri­lan­cia­to dall’as­so­cia­zio­ne Aiu­tia­mo la Siria! Onlus (Aiu­las) che sta rac­co­glien­do fondi per com­pra­re tali fur­go­ni.
Chiun­que vo­glia con­tri­bui­re, può farlo in­vian­do una do­na­zio­ne al conto indicato qui, sotto alla descrizione del Progetto :
foto R. Casadei
Il racconto di Samaan Daoud :

Aleppo muore di sete, le parrocchie continuano a essere “fari di speranza”