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mercoledì 22 maggio 2019

Armi chimiche e 'false flag'


Ulteriori prove che l'attacco USA 'per armi chimiche' fu basato su una 'false flag'
    di Tony Cartalucci*

Ulteriori prove sono emerse che indicano che il presunto attacco chimico in Douma del 2018, in Siria, fu messo in scena dai miliziani sostenuti dagli Stati Uniti, non dal governo siriano.

Recenti rivelazioni indicano che gli Stati Uniti non solo hanno falsamente accusato Damasco di aver effettuato l'attacco, ma hanno eseguito bombardamenti contro la Siria basati su un falso pretesto. A tutt'oggi, gli Stati Uniti hanno categoricamente omesso di produrre alcuna convincente prova a sostegno delle loro affermazioni iniziali.
Al contrario, una successiva indagine condotta dall'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) ha prodotto prove schiaccianti che dimostrano che un evento 'falso flag' è stato condotto da militanti appoggiati dagli Stati Uniti. Questo includeva una bombola di gas di cloro trovata in un deposito di armi dei militanti ispezionato da investigatori dell'OPCW, che combaciava esattamente con i due cilindri usati pretestuosamente nello stesso attacco di Douma del 2018.
Mentre i militanti sostenuti dagli Stati Uniti hanno insistito nel sostenere che due bombole di gas sono state sganciate da elicotteri governativi su Douma, l'OPCW ha osservato che i presunti crateri causati dall'impatto dei cilindri corrispondevano a quelli degli edifici vicini chiaramente provocati da ordigni esplosivi.
La relazione finale dell'OPCW riguardante l'incidente di Douma ha affermato: Il team [della missione OPCW in Siria] ha osservato che un simile cratere era presente su un vicino stabile in costruzione.
L'implicazione è che i cilindri non potrebbero aver creato i crateri a loro attribuiti dai militanti (sostenuti dagli Stati Uniti) mentre i media occidentali sostengono questa versione della storia. Invece, implica che i cilindri sono stati posizionati manualmente vicino ai crateri preesistenti creati da ordigni convenzionali.
Mentre il rapporto finale dell'OPCW includeva fotografie di danni sull'edificio adiacente, non ha ulteriormente elaborato o considerate le ovvie implicazioni di crateri simili, visti esplicitamente nelle vicinanze.
Tuttavia, più recentemente, un rapporto inedito dell'OPCW intitolato "Valutazione dell'ingegneria di due cilindri osservati nell'incidente di Douma - Sintesi" (PDF), è stato elaborato: Gli esperti sono stati consultati per valutare l'aspetto del cratere osservato nella posizione 2, in particolare la sua parte inferiore.ù

L'opinione degli esperti è che il cratere osservato sia più coerente con quello risultante da una esplosione potente (come quella da un mortaio HE o da un razzo di artiglieria) piuttosto che un risultato di impatto di un oggetto che cade. Ciò è stato confermato anche dall'osservazione del tondino deformato rivolto all'esterno nella parte inferiore del cratere, che non si spiega con l'apparente non penetrazione e il danno minimo del cilindro. La probabilità che il cratere sia stato creato da un bombardamento da mortaio/artiglieria o simile, è supportato anche dalla presenza di più crateri molto simili di aspetto, in lastre di cemento in cima a edifici vicini, da un (insolitamente elevato, ma possibile) modello di frammentazione sulle pareti superiori, con le indicazioni di scheggiatura del calcestruzzo sotto il cratere, e (mentre si osservava che sono stati creati nell'angolo della stanza) bruciature nere sul fondo e sulla sommità del cratere.
La valutazione ingegneristica concluderebbe: In sintesi, l'osservazione sulla scena dei due luoghi, insieme alla successiva analisi, suggerisce che c'è una maggiore probabilità che entrambi i cilindri siano stati posizionati manualmente in quelle due posizioni piuttosto che essere lanciate dagli aerei.
La valutazione aggiunge ulteriore importanza a ciò che molti analisti hanno concluso all'epoca in cui l'OPCW ha pubblicato il suo rapporto finale ufficiale sull'incidente - che l'evento è stato organizzato.

A ben vedere, Damasco non aveva alcuna motivazione per portare a termine l'attacco del 2018. Questo si è verificato alla vigilia della vittoria totale delle forze siriane sui militanti appoggiati dagli Stati Uniti trincerati nei tunnel attorno alla capitale siriana. L'esercito siriano aveva usato un'ampia forza convenzionale per superare le posizioni dei militanti e anche se Damasco avesse creduto che l'uso di armi chimiche avrebbe accelerato la vittoria, è improbabile che a quello scopo avrebbe lanciato solo 2 bombole di gas contenenti una quantità trascurabile di cloro.
Viceversa, i militanti sostenuti dagli Stati Uniti stavano per affrontare una sconfitta inevitabile e completa, insieme a un governo degli Stati Uniti con un disperato bisogno di un pretesto per usare la forza militare per rallentare o fermare l'avanzata delle truppe siriane - avevano tutte le motivazioni per mettere in scena l'attacco chimico, per dare la colpa a Damasco, mentendo fin dall'inizio.

Se l'analisi politica del presunto attacco che ha considerato le possibili motivazioni di entrambe le parti per attuare l'attacco, non fossero ancora abbastanza esaustive, questo recente studio di ricercatori dell'OPCW ha ulteriormente sollevato la questione.
Perché il false flag di Douma è ancora importante?
La propensione di Washington ad inscenare provocazioni come pretesto per una guerra più ampia, non è connessa alla sola Douma, o alla sola Siria.
Il pretesto che portò all'invasione americana dell'Iraq del 2003 era basato interamente su una menzogna deliberatamente costruita su prove fabbricate.
E gli Stati Uniti cercano ancora di provocare la guerra in Ucraina, in Venezuela, contro l'Iran, e probabilmente ancora in Siria, nel momento in cui le forze governative (e i suoi alleati NDT) cominciano a riprendersi Idlib.

Capire come i militanti appoggiati dagli Stati Uniti hanno messo in scena l'attacco di Douma nel 2018; come i media occidentali abbiano mentito al mondo intero in seguito, per vendere il successivo intervento militare occidentale, e come gli investigatori hanno esposto prove che rivelano questo attacco come una falsa operazione (false flag), servirà a tutti per smorzare l'impatto politico delle future false provocazioni.

*Tony Cartalucci, ricercatore e scrittore geopolitico di Bangkok, in particolare per la rivista online "New Eastern Outlook".
   trad . Gb.P.  OraproSiria 

venerdì 27 ottobre 2017

Uno scrittore siriano risponde sulle notizie dell'uso delle armi chimiche da parte del Governo Siriano

Pubblichiamo la risposta che lo scrittore siro-francese Jean Claude Antakli scrive ad un amico canadese a proposito delle accuse rivolte da un panel dell'ONU alle Forze Governative Siriane sull'uso del gas sarin a Khan Sheikhoun


Jean-Claude... ho una domanda che mi tormenta da diversi anni, da 3 o 4 precisamente. Ammetto e mi scuso di non aver tempo per leggere i tuoi libri sulla miseria in Siria. Non mi piacciono particolarmente le lunghe letture di natura politica. D'altra parte, tu non mi hai mai detto che il vostro Presidente era responsabile degli attacchi di gas sarin nel paese e che questi attacchi erano stati denunciati dall'Occidente, bisogna dirlo. I tuoi scritti recenti accusano in modo abbastanza diretto che è piuttosto l'Occidente.., gli USA, ad essere i vostri nemici. Quando tu parli dell'Occidente, e il Canada ne fa parte, io credo che noi non abbiamo alcuna responsabilità per le disgrazie che hanno avuto luogo nel tuo Paese. Sarebbe invece importante in particolare constatare come il mio Paese sia aperto ad accogliere i migranti. Il nostro Primo Ministro se ne è fatto un punto d'onore simulando in un certo senso un venditore immobiliare che fa i fine settimana aperti! E sei stato a conoscenza dell'ospitalità data ai migranti degli USA che erano lì temporaneamente durante il mandato di Obama? Quindi, mi dici per piacere perché i Russi appoggiano il tuo Presidente mentre vogliono allontanare gli Americani che sono da voi per aiutarvi a liberare la Siria dai fondamentalisti assassini? Grazie e buon fine settimana.
Léo.”
Rispondo a tutti i nostri amici canadesi e non solo, alla ricerca della verità sull'uso o meno di armi chimiche da parte dell'Esercito Siriano ( e non del «Régime», termine improprio ed infondato che io rifiuto a motivo della sovranità delle Nazioni di decidere del loro destino - Carta delle Nazioni Unite).
Caro amico Léo,
rispondo alla tua domanda e alla tua preoccupazione per l'uso o meno di armi chimiche in Siria da quello che coralmente viene chiamato e descritto da tutti i media mainstream che speravano nella caduta del "Regime di Assad!". Questo argomento così pubblicizzato, sfruttato per scopi geopolitici che non hanno nulla a che vedere con la verità. Soprattutto con quella vissuta dai miei compatrioti (medici, infermieri, direttori degli ospedali di Aleppo e della sua Regione) con i quali siamo stati costantemente in contatto fin dalla creazione del nostro Istituto di Infermieristica Francese nel 2009, prima della guerra, e fino al 2012 quando abbiamo dovuto lasciare Aleppo sotto le bombe, perchè la nostra sicurezza non era più assicurata. Tutto questo per dirti che gli operatori sanitari sapevano distinguere la natura e la possibile origine delle armi chimiche utilizzate sulle vittime ospedalizzate.
Questo preambolo dovrebbe essere interessante per te e per tutti i tuoi compatrioti che soffrono di un flusso migratorio senza precedenti come conseguenza del terrorismo diventato internazionale: come è che da 6 anni, 2000 giorni e 500.000 vittime in Siria, nessuno dei media mainstream è stato in grado di menzionare una sola volta l'ipotesi della responsabilità dei jihadisti stessi, nell'uso di gas chimici (Sarin in particolare)!??
Questi jihadisti, detti anche ribelli moderati, secondo la famosa espressione del nostro ex Ministro degli Affari Esteri (Laurent Fabius) che diceva a loro riguardo: "fanno un buon lavoro"! Va ricordato che oggi questo ex ministro soprannominato "lo straniero agli affari esteri" è perseguito per crimini contro l'umanità e complicità con il caso Lafarge che non ha smesso di spargere tanto sangue quanto inchiostro, con flagranti e angoscianti rivelazioni, degne dei peggiori momenti del nazismo!
Come risposta per facilitarti potrei consigliarti di leggere e rileggere i nostri ultimi due libri “Siria, una guerra senza nome”, pubblicata nel 2014 da Artège, lodato dalla stampa indipendente a Parigi e dal giornalista e saggista Éric Naullau che è venuto appositamente da Parigi per presentarlo con me presso il CUM (Centro Universitario di Nizza). Ti proporrei anche il gruppo mediatico "Renaissance" che dopo averci ascoltato ha scritto una recensione che è stata inviata a tutti i deputati francesi, con la speranza che possano rivedere la loro posizione sulla Siria. “Syriapocalypse” pubblicata da Harmattan nel 2016, è solo il seguito cronologico sul “Siria, una guerra senza nome”!
Tre anni di scrittura per 6 anni di guerre, 70 anni di guerre israélo-arabe dalla creazione dello stato d'Israele nel 1948 e con bilancio provvisorio l'esodo di 20 milioni di cristiani d'Oriente, patrimonio mondiale della cultura massacrato sull'altare degli interessi dei poteri di questo mondo, per il petrolio, per il gas e soprattutto per ciò di cui si parla così poco, l'acqua, questa materia indispensabile alla vita! Più di 6 milioni di morti ed altrettanti handicappati in questa regione del mondo, chiamata Terra Santa, dopo tutte queste guerre che non hanno più niente da invidiare a lei: la " Shoah" !
La vita, a seconda che si sia in Occidente o in Oriente, non ha lo stesso valore: la prova se n'è avuta quando hanno chiesto a Madeleine Albright nel 2003, riguardo al rischio di sacrificare circa 500.000 bambini iracheni per spodestare Saddam, se ciò ne valesse la pena... direttamente senza tentennare rispose: "Sì, per questo ne vale la pena!". E se ci si riferisce ai cantori del jihadismo che gridano alto e forte da tutti i minareti del Qatar e dell'Arabia Saudita: "Sgozzateli (parlando dei miscredenti, di preferenza cristiani), ma fate attenzione che il loro sangue non coli ovunque, ma solo nei canali di scolo perché è sangue impuro!". Da allora come non congratularsi con l'ex Presidente Hollande per aver decorato con la Legione d'onore il Re di tutta questa mascherata intrisa del sangue dei veri martiri, in nome di Allah, di colui che spinge ai massacri dei bambini e dei vecchi senza difesa, colui che garantisce impunità per gli stupri collettivi in nome di un, io non so quale, islam radicale ed assurdo....
Bush, Obama, Trump, sono su questa stessa linea, rossa di sangue e di denaro!
Mia moglie francese, io stesso Franco-Siriano originario di Aleppo, città martire ma sempre ospitale ed aperta al mondo, consacrando tanto tempo alla scrittura avevamo in mente un solo obiettivo: difendere la sovranità dei popoli e particolarmente quelli della Siria di disporre del loro destino, ricordandoci di ciò che diceva George Orwell, uno dei più grandi scrittori del nostro tempo: "In questi tempi di inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario".
Abbiamo semplicemente detto la verità, senza mai ergerci noi stessi a verità, parlando di una vita, la nostra dal 2008 al 2012 quando vivevamo le giornate ad Aleppo, a Damasco, a Raqqa, a Deir el Zor, a Homs, e ad Hama, sulle rive dell'Eufrate e dell'Oronte, non abbiamo smesso di attraversare tutte le città e i villaggi della Siria dei quali mia moglie si era ancora più innamorata di me. Per mostrare loro la nostra solidarietà, abbiamo dato loro voce attraverso tutti i nostri libri e i nostri scritti, perché erano loro le vittime, e vittime senza voce! Quanto a me, non è mai stata questione di difendere un partito o un Presidente, ma piuttosto, tutti i valori che la Siria, il Libano e la Francia mi hanno potuto inculcare già dalla mia infanzia più tenera, vale a dire l'amore della patria, della libertà e della pace.
Mio caro Léo, dando la parola a due eminenti esperti di geopolitica, l'uno grande reporter, l'altro ex ambasciatore di Francia, entrambi specialisti del Grande e Medio Oriente, tu avrai un assaggio dei più eloquenti su ciò che il generale De Gaulle definì a suo tempo, con questa formula diventata famosa: "verso l'Oriente complicato, son volato con idee semplici." Era il tempo della liberazione a Parigi (1944) ma anche della fine poco gloriosa (1945) della presenza militare francese in Siria e Libano iniziata con la macelleria dell'Impero ottomano organizzato nel 1918 da Londra e Parigi.
Jacques Marie Bourget, grande reporter di guerra (Vietnam, Libano, Iraq, Iugoslavia, Palestina, Siria,..) ha coperto tutti questi avvenimenti per conto di numerosi giornali: L'Aurore, Le Canard Enchaîné, L'Express, VSD et Paris Match, ecco qui alcuni brani del suo servizio apparso il 13 Aprile 2017 sull'argomento che ti preoccupa tanto, dal titolo   “Siria-Washington: Gas e menzogne a tutto spiano”:
La storia della guerra è quella della menzogna. L'ultima proposta americana, di una serie che risale -perlomeno- al XIX° secolo: vetrifichiamo la Siria. E' difficile sopravvivere quando, con giudizio inappellabile, il mondo del bene vi classifica nel campo dei mascalzoni. Di quelli che ridono nei cimiteri dei bambini venendo a ostentare la realtà di un bombardamento al gas sarin operato dall'esercito siriano. Bisogna imparare a conviverci con questo marchio intimo: quello dell'infamia. La nostra. Ciò che ci deve confortare è l'essere in compagnia di coimputati che sono pure uomini esperti e stimati. Quello che intendo dire è che hanno passato la loro vita cercando di salvare il mondo, almeno un po'. L'altro conforto deriva dalla natura di coloro che ci descrivono come compagni di viaggio degli aguzzini. Essere accusati di disumanità da un campione di questa, il presidente USA, è come una medaglia della Resistenza. Sulla lista di coloro che ci hanno messo all'indice, potrei aggiungere i leader politici europei, ma è inutile, per contratto sono tenuti ad obbedire a Washington....
Due ricordi forti mi tornano agli occhi e alla memoria. Il 13 febbraio 1991 sono a Baghdad per coprire la guerra del Golfo. Un amico mi sveglia all'alba, "gli Americani hanno bombardato un rifugio nel distretto di al-Amiria". Salto nelle mie scarpe per arrivare di fronte a un pesante edificio di cemento armato mezzo interrato. I muri stanno bruciando come una fucina. Posso solo salire una scala per pochi metri prima di fare mezza rampa, si soffoca. Trascorro due giorni e due notti qui. Il tempo nel quale i vigili del fuoco estraggono da questa fornace solo corpi carbonizzati. Ce ne sono almeno quattrocento. Donne, bambini e anziani, venuti qui per proteggersi dalla guerra.
Ascoltando la BBC, RFI le radio del Mondo libero che posso captare, apprendo che questo "shelter" è stato bombardato perché Saddam Hussein si trovava all'interno.. ah bene.. Saddam è morto? Ovviamente è una farsa, una cattiva scusa per i top gun decisi a testare, dal vero, l'efficacia del loro aereo Stealth e di questi nuovi missili perforanti. Il fatto è che quei 400 morti non fanno colare le lacrime dei popoli della Comunità Internazionale. Madeleine Albright ce ne ha dato la misura, indicando che i bambini morti in Iraq valevano bene il prezzo della democrazia. (*)
Oggi, digitate Al-Amaria su Google.. Non troverete niente! Nessun crimine, nessun rifugio, niente bimbi assassinati. Alcuni anni più tardi, sul Kosovo, leggendo i titoli di Le Monde che ci informava "delle decine di migliaia di morti", io ho cercato e non trovato una riga. I morti erano latitanti.. scomparsi.. Magari questo è normale. Questi due esempi sono quelli di due menzogne. Delle parole, delle voci, vengono fatte girare per giustificare l'attacco, la guerra che è raramente "giusta". Ricco di questa esperienza, e di alcune altre, come un gatto che si è scottato, temo e diffido dei comunicati ufficiali; quelli che pretendono di darci le buone ragioni per i morti, le giuste ragioni dei missili e delle bombe...
Nell'agosto 1995, a Sarajevo fa un caldo tremendo, quando una granata cade sul mercato di Markale. Nel flash d'agenzia i Serbi sono designati come autori della carneficina. L'ONU dopo essersi presa del tempo per indagare asserisce chiaramente che il tiro è partito dalla zona controllata dai Bosniaci. Che quindi si tratta di una provocazione (false flag) con la quale dei provocatori sparano sul loro proprio popolo. Ma poco importa. La Corte della Comunità Internazionale pilotata dalla NATO fa ribaltare la guerra verso il lato che le conviene: i Serbi, anche se più tardi forniranno buone ragioni ai loro avversari, dovranno renderne conto.
Ultimo quadro della nostra esposizione: "Dottor Folamour", il 5 febbraio 2003 davanti al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, Colin Powell, Segretario di Stato, agita una provetta che conterrebbe un elemento chimico delle armi di distruzioni di massa di Saddam Hussein. Conoscete il seguito, i milioni di morti, un Paese spezzato, poi Daech, ed una regione frantumata. Forse presto il mondo sarà come quello che ci mostra ogni sera Pujadas, (cf la mia lettera aperta alla stampa), non "Una guerra contro il terrorismo", bensì la prima marcia militare di una guerra globale.
Mercoledì, 5 aprile, nello stesso luogo dove Powell ha agitato la sua provetta, Nikki Haley, ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, sventola grandi foto di bambini, "morti in Siria durante un attacco chimico" a Khan Cheikhoun. Potrebbe essere vero, ma, come si dice nelle stazioni di polizia, la sua fedina penale non è affatto immacolata. Fuori dall' affermare l'evidenza, perché Bachar Al Assad che risaliva la china diplomatica e militare, si sarebbe lanciato in un'impresa tanto pazza? A tutt'oggi non ho trovato né letto una risposta convincente....
"Paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia, che hanno iniziato la guerra in Siria sei anni fa, non si fermeranno davanti a nulla. Anche la Carta delle Nazioni Unite non sarà sufficiente per fermarli. Essi conducono la guerra nel modo che sappiamo. In conflitti che essi stessi hanno creato. Lo sappiamo almeno dalla guerra in Jugoslavia. Dal 1990, ci sono state un sacco di menzogne. E' un modello quello che vediamo nella politica estera statunitense... Allora, o noi fermiamo tutto questo o ci dobbiamo aspettare problemi! " (Willy Wimmer, ex vicepresidente dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE e ex segretario di Stato per il ministero della difesa tedesco).
Michel Raimbaud, ex ambasciatore di Francia in Siria, batte sullo stesso chiodo in "Africa-Asia": "Il momento unipolare americano (1991/2011) ha permesso al "più potente Impero che sia mai esistito sulla superficie della Terra" di distruggere le basi della legalità internazionale, stabilendo il nuovo ordine mondiale voluto dai falchi di Washington. Questo si tradurrà a tempo di record nell'abbandono dei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite: sovranità, non ingerenza, diritto dei popoli all'autodeterminazione, diritto di ogni Stato a scegliere liberamente la propria forma statuale e politica non condizionato da interferenze straniere, obbligo di negoziare in caso di conflitto prima di ricorrere all'uso o alla minaccia dell'uso della forza. La "comunità internazionale" atlantica troverà la sua lampada di Aladino in un concetto miracoloso, la "responsabilità di proteggere" (R2P): la versione riveduta del diritto di interferire dalle connotazioni troppo colonialiste. Le Nazioni Unite (ONU) verranno strumentalizzate, o ignorate quando il motore unipolare sperimenterà i suoi primi fallimenti: si farà grancassa sulle deliberazioni del Consiglio di Sicurezza quando dice "sì, sì, sì", ma si farà finta di niente quando dirà di no".
Dare razionalità alla follia di Trump è difficile, tranne forse per gli esegeti dell'amministrazione americana che notano che un certo KT Mc Farland è ora vice-consulente della sicurezza nazionale a Washington. In passato, al fianco del criminale di guerra Henry Kissinger, era uno dei campioni della politica "dell'uomo folle". Nel senso che è necessario fare le cose meno prevedibili per sorprendere l'avversario ...
Oltre alla tentazione di fare il pazzo, Trump ha altri motivi che lo hanno indotto a dimenticare la sua promessa di stabilire buone relazioni con la Russia. Wall Street ha fatto notare alla Casa Bianca che l'annuncio di una politica pacifica con Mosca ha, in poche ore, pesantemente trascinato verso il basso gli indici della Borsa. Per continuare a produrre, vendere, sfruttare, uccidere, la lobby militare-industriale americana ha bisogno di un nemico pericoloso per i cittadini americani e per Hollywood, quindi occorre rinverdire la leggenda: Putin e Stalin stessa battaglia.
Un secondo affare di denaro, enorme, cade a fagiolo sull'Ufficio Ovale. Durante la sua visita del 14 marzo a Washington il vice-Principe ereditario saudita Mohammed Ben Salman Al Saud, che è anche ministro della difesa del Regno, ha promesso investimenti per 600 miliardi negli Stati Uniti al fine di migliorare le infrastrutture. Ecco un tema della campagna elettorale di Trump finanziato, con accessorio l'odioso muro al confine messicano. Come contropartita il principe della dittatura saudita ha chiesto che Washington riveda la sua politica in Siria. Che sparisca Bashar al Assad e che la Siria sia una Repubblica islamica.
A proposito dei corpi del reato, il Sarin e missili Tomahawks, l'indagine è sottile. Di 59 missili sparati dal mare, 36 sono scomparsi durante il volo. I Russi lodano la qualità del loro dispositivo di protezione S 300 ... Inoltre, il Tomahawk, salvo essere lanciato su obbiettivi vicini, è più caricato di combustibile che di esplosivo. I suoi effetti (li ho visti in Iraq e a Belgrado) non sono così distruttivi. Così l'aeroporto militare siriano di Sharan, che ne era l'obiettivo, è rimasto pressoché intatto. Nel suo gesto "da uomo folle", Trump sembra aver fatto solo un po' di scena. Come la Francia vittima del 1983, dopo l'esplosione del Drakkar, quando ha bombardato il deserto della Bekaa per uccidervi un pastore e il suo asino. Per quanto riguarda la "vera ragione" per cui gli Stati Uniti hanno attaccato la Siria e che stiamo cercando, l'ex deputato statunitense Ron Paul dice che è stata più un'azione del "Deep State" contro il presidente Donald Trump che non una decisione del presidente stesso. Questa è la spiegazione di Ron Paul per il quale l'amministrazione ha ingannato Trump: «Che cosa è successo quattro anni fa nel 2013, si sa, e tutto a motivo del superamento della "linea rossa"? Da allora, i neocon ululano e urlano, e parte dell'amministrazione ha urlato e ululato contro Assad e i suoi gas tossici (come per Saddam e le sue armi di distruzione di massa). Non è mai stato dimostrato che Assad li abbia usati, e il funzionario delle Nazioni Unite, Carla Del Ponte, ha detto che l'attacco chimico di 2013 è stato probabilmente fatto dai ribelli. Non ha alcun senso, per Assad, l'improvviso uso di gas tossici. Penso che non vi sia alcuna possibilità che abbia fatto questo deliberatamente.»
Ma cosa si può arguire dalle osservazioni provenienti dal campo di battaglia stesso? Alcuni dettagli. Esperti neutrali, in particolare una ONG svedese con competenza in materia di gas tossici, hanno messo in discussione le modalità dei primi soccorritori e altri "Caschi bianchi". I corpi o i feriti colpiti da Sarin non sono da manipolare a mani nude. Le iniezioni fatte ai bambini sono inadeguate.
La seconda osservazione esterna ci viene dalla personalità del medico, quello che ha lanciato l'allarme per questo evento e quella del suo media satellite. Qui diamo la parola a "Zero Hedge", un organo d'informazione rispettato con sede a New York, come vedremo, il sito include alcune delle informazioni sopra riportate:
Gli osservatori hanno anche notato che il 1° aprile 2017, un medico sul campo a Khan Sheikhoun, il dottor Shajul Islam, aveva ricevuto diverse spedizioni di maschere antigas nei giorni precedenti all'incidente chimico. Il Daily Mail ha riportato che il Dr. Shajul Islam era ricercato dal governo britannico nel quadro del rapimento di due giornalisti in Siria, ed i servizi di sicurezza hanno dichiarato che Shajul Islam e suo fratello avrebbero avuto dei legami col boia dell'ISIS 'Jihad John'. Inoltre, le sequenze hanno mostrato che i Caschi Bianchi "soccorrevano le vittime" in un modo che non era affatto conforme al protocollo stabilito sul come trattare i corpi contaminati dal Sarin. Le immagini mostrerebbero che i "caschi bianchi" maneggiano le vittime sospette di avvelenamento da Sarin con le loro mani nude, piuttosto che con i guanti, che sono necessari per impedire al soccorritore di essere danneggiato dalla stessa sostanza chimica. Inoltre sembrano usare le semplici mascherine anti-polvere, che non danno alcuna protezione nel caso dell'attacco con il Sarin.”
Per far conoscere "la situazione sul campo", i Caschi Bianchi e gli uomini come il dottor Shajul Islam devono utilizzare i media. Nessun problema. Cacciato da Aleppo, il buon medico ha un mago a portata di mano: Bilal Abdul Kareem (1) pratico di video, fotografia e scrittura. Un sogno per una redazione! Questo attore fallito, prima di essere un imam a Brooklyn, ha lasciato gli Stati Uniti dopo aver approvato un attacco islamista contro una base dei Marines negli USA.
Dopo aver girato il mondo in Sudan, Ruanda, Egitto, è diventato un cameraman per un canale televisivo religioso saudita. Poi è partito per la Jihad in Siria. Ad Aleppo, la sua messa in scena dei famosi "Caschi bianchi", appena premiati a Hollywood, ha fatto miracoli. La CNN lo ha anche assunto come freelancer ed ha ottenuto anche un Premio per Corrispondenti di Guerra in Francia a Bayeux! Quando non sta filmando, Kareem, su Facebook, dà consigli ai giovani Musulmani di tutto il mondo affinché possano al meglio rispettare la Sharia.  E' fare torto a questo esimio collega supporre che sarebbe una recluta di grande qualità per la CIA...
Rimane oggi, per i cervelli che non vanno più veloci della musica, per gli esperti militari, e quelli che combattono coi gas, esprimere un verdetto. Se questo è ancora possibile. Se cade, Trump avrà già vetrificato Damasco e affondato in mare la Corea del Nord. Peccato che François Hollande non sia più all'Eliseo per applaudire a tutte queste meraviglie.
Jacques-Marie Bourget

Briefing «SYRIAN CHEMICAL DOSSIER: THE RUSSIAN VIEW: http://russiaun.ru/en/news/br_scd

Per concludere chiamerei alla sbarra uno dei più ardenti difensori della libertà di espressione, nel mondo, e tra i più grandi giornalisti del XX° secolo: John Swinton redattore capo del New York Times. A New York, nel corso di un banchetto, il 25 settembre 1880, il celebre giornalista si arrabbiò quando gli si propose di brindare alla libertà della stampa :
" Non esiste, oggi, in America, una stampa libera ed indipendente. Lo sapete bene quanto me. Non uno solo tra voi oserebbe scrivere le sue opinioni oneste e voi sapete molto bene che se lo fate non saranno pubblicate. Io non sono pagato affinché pubblichi le mie opinioni e noi sappiamo tutti che se ci azzardassimo a farlo, ci ritroveremmo immediatamente sulla strada. Il lavoro del giornalista è la distruzione della verità, la menzogna patente, la perversione dei fatti e la manipolazione dell'opinione al servizio dei Poteri del Denaro. Siamo gli strumenti obbedienti dei Potenti e dei ricchi che tirano i fili dietro alle quinte. I nostri talenti, le nostre facoltà e le nostre vite appartengono a questi uomini. Siamo delle prostitute dell'intelletto. Tutto ciò, lo sapete bene quanto me! "
Se tutti i giornalisti del mondo servissero la verità con imparzialità, coraggio e integrità, il mondo migliore che vorremmo lasciare ai nostri figli sarebbe il sogno che si avvera!
Se questa risposta ad un amico canadese, interessato alla verità e alla pace, vi tocca, spetta a voi di diffonderlo senza moderazione, in modo che insieme riusciremo un giorno a far avanzare la pace nel mondo! 
Jean Claude Antakli
N.B. Mio caro Léo, riguardo al giornalista David Pujadas citato dal nostro grande cronista, leggi la lettera aperta che gli ho indirizzato dopo aver seguito il suo programma sul terrorismo,

Jean Claude Antakli. Scrittore-biologo. Ex-corrispondente de l'Est-Républicain. Sito. www. diaporamistes (1) Francia.
  (trad. dal francese di Gb. P) 

lunedì 23 settembre 2013

Madre Marie-Agnes denuncia: Ghouta, la grande manipolazione


Lettera da Mar Yakub , di  Padre Daniel 
 ( venerdì 13 settembre – 20 settembre 2013)

Lettera di Vladimir Putin agli Americani  (N.Y.Times 12/9/2013)
Putin comunica in modo sottile che un’aggressione militare non è a vantaggio neanche dell'America e che le proteste sono nel mondo intero, fra l’altro anche da parte di papa Francesco. Putin ricorda che il Consiglio di Sicurezza dell’ ONU rimane fedele al principio di unanimità, precisamente per evitare aggressioni arbitrarie, di un popolo verso un altro. Putin avverte che sarebbe una catastrofe ripetere ancora una volta lo stesso errore compiuto in Iraq e Libia. C’è stato un attacco con il gas tossico, continua Putin, ma tutto indica che non è stato fatto dall’esercito Siriano, ma dai ribelli, precisamente per provocare un attacco militare. Il discorso di Obama al popolo Americano martedì scorso, Putin l’ ha studiato molto bene: in questo discorso il presidente Americano dice: “Quello che distingue l'America dagli altri paesi è che noi siamo eccezionali”. Questa, dice Putin, è una dichiarazione molto pericolosa. “Noi siamo tutti differenti, ma quando chiediamo la benedizione al Signore, non possiamo dimenticare che Dio ci ha creato tutti uguali”.
Con questo, Putin ha dato una rinfrescata alla memoria di Obama. Infatti, nella Costituzione Americana è scritto che Dio ha creato tutti gli uomini uguali! Oh sì, un presidente dell’America che si occupa di tanti affari “importanti ” può certamente dimenticare “questa bagatella”...

Ancora una volta: l’attacco con gas tossici in Ghouta
Sulla base delle dichiarazioni ufficiali dei Servizi di US, UK e FR, un nuovo studio ha dimostrato contrasti flagranti (Th.Meyssan, I massacri de la Ghouta. Les contradictions des services secrets occidentaux):
 Il numero delle vittime - secondo le loro dichiarazioni ufficiali - varia tra i 281 e 1429. Una sospetta, grande differenza nelle loro comunicazioni ufficiali. Non è vero? Certe immagini sono già apparse  sul Web prima. Nelle foto dei bambini non ci sono né mamme né genitori. Com’è possibile ciò in Medio Oriente? Di 1429 vittime ci sono solo due donne? Si tratta qui di un gas speciale che risparmia le donne? Le madri che sono sopravvissute al massacro di Lattakia due settimane prima (con centinaia di morti e di rapiti, su cui la stampa occidentale non ha pronunciato parola) hanno riconosciuto sulle foto di Ghouta i loro bambini rapiti. 
 James Clapper, Capo del servizio segreti d’informazione americana sostiene (naturalmente senza prova) che loro erano capaci di osservare l’esercito Siriano già quattro giorni prima dell’attacco e che loro hanno visto l’esercito Siriano nella preparazione del gas per l’attacco. Se ciò fosse vero, perché non lo avrebbero comunicato? E perché non sarebbero intervenuti prima? I servizi segreti dell’occidente pretendono di aver preso campioni e hanno comunicato subito i loro risultati con 100% di sicurezza che l’esercito Siriano ha fatto un attacco chimico sul proprio popolo mentre la commissione ufficiale ha bisogno di giorni per l’investigazione. È chiaro che questo “footage ”, accompagnato da una propaganda di massa, è un gioco deliberatamente pianificato. Il rapporto conclude: i “leader” di USA, UK e FR sono colpevoli davanti al Tribunale Internazionale Penale per aver commesso il reato di propaganda di guerra. Questo reato nel diritto internazionale è un crimine grave, perché contribuisce all’avvio di tanti altri crimini, compresi i crimini contro l’umanità.

Il generale Francese Dominique Delawarde dà un colpo ancor più serio. 
(“Syrie, ingérence déliberée, prétexte douleux”, 12 sept. 2013). Egli è un esperto del Medio Oriente . Le cosiddette “prove inequivocabili del governo Francese sono - secondo lui -completamente incredibili”. Il generale le considera una nuova manipolazione per provocare un intervento militare. Il generale riferisce infatti quello che abbiamo già comunicato prima e dà una risposta alla domanda essenziale: chi ha interesse veramente in tutto questo?
Il generale parla anche di fatti antecedenti in Timisoara, nel dicembre 1989, dove sarebbero stati  massacrati circa 4632 uomini, il che ha causato la caduta di Nicolae Ceauscescu. In seguito la verità è venuta fuori: alcuni cadaveri sono stati prima esumati, dopo malmenati e alla fine filmati e numerati. Cosi hanno ottenuto quello che volevano: l’esecuzione capitale di Ceauscescu. Il generale riferisce anche di manipolazioni identiche in Bosnia e Kosovo (quando lui era ancora in servizio). In seguito, il generale spiega come è facile per l’opposizione  organizzare un attacco con gas tossico in Siria : prima sequestrano persone, dopo le uccidono con gas e filmano gli ultimi momenti di vita delle loro vittime. Dopo chiamano l’ ONU e gli USA, e parlano di una cifra che nessuno sa controllare. Alcuni cosiddetti testimoni ingrandiscono la storia. Qui viene l’aiuto di esperti dei servizi speciali dei governi internazionali. Il generale aggiunge che oggi la Germania, Canada e le UK cominciano a dubitare di partecipare ad un intervento militare, perché anche loro hanno cominciato a sospettare che si tratta di manipolazioni che si verificheranno tra poco. Il generale comunica anche che Israele sarebbe stato soddisfatto di un intervento militare e di una Siria (e Egitto) paralizzata e rigettata 50 anni indietro nella storia. Il generale denuncia il disconoscimento delle convenzioni di Ginevra. Nel 2009 Israele ha fatto in Gaza un massacro di massa con bombe al fosforo; quello è proibito secondo le convenzioni di Ginevra. 1300 uomini hanno perso la vita di cui 900 civili e 300 bambini, una cifra tutto sommato controllabile. Perché non sono intervenuti dopo questo? Ci sono massacri di massa che sono permessi? Il generale ricorda che Carla Del Ponte ha già dichiarato il 6 maggio 2013 che i ribelli hanno usato gas tossico, su cui USA hanno subito risposto che non c’erano abbastanza prove. In seguito, il generale ricorda il rapporto degli osservatori della Lega Araba sulla violenza all’inizio della crisi Siriana. Nel numero 28-29 loro denunciano la manipolazione di massa (gennaio 2013)... E infine l’espressione “comunità internazionale", usata tanto generosamente dalla stampa e dai politici. Infatti, questa comunità internazionale comprende solo USA, UK e FR, che sono solo l’8 % della popolazione mondiale. Lui conclude: “Non credo un solo momento nelle prove inequivocabili del governo Francese per giustificare un intervento militare in Siria.” Il generale spera che il rapporto finale dell’attuale commissione inquirente dell’ ONU sarà imparziale. Ma il generale ha un atteggiamento molto critico. Se le sovvenzioni degli USA sono tanto vitali per l’esistenza dell’ONU, sarà possibile che l’ONU possa operare in modo  indipendente?

Come un razzo in pieno cielo c’è uno studio dettagliato ed esteso  sui 35 video, da parte di Madre Agnes-Mariam, presidente di ISTEAMS (International support for mussalaha in Siria).
Genitori di bambini rapiti in Lattakia hanno fatto un appello alla Madre per sapere quello che è successo ai loro bambini. Il 4 agosto, i combattenti di Al Nousra avevano invaso 11 villaggi Alawiti e hanno fatto un massacro di massa e rapimenti. Questo era il loro punto di partenza. Il 5 settembre 2013, gli USA e loro alleati hanno diffuso immagini dell’attacco chimico in Ghouta. Madre Agnes-Mariam ha studiato a fondo queste immagini video e foto, cioè il tempo quando sono stati fatti e il tempo nel quale sono state diffusi. Potete ad esempio vedere come è stata usata una foto delle vittime della Piazza Adawi al Cairo (Egitto), presentata come foto delle vittime dell'attacco chimico.
 Si vede come questi bambini sono presentati prima morti e dopo si vede gli stessi bambini di nuovo in vita. Si vede anche che gli stessi locali sono di nuovo riempiti di bambini nuovi… Questi bambini sono senza nome e senza famiglia. Come è possibile in un paese rurale dove tutti conoscono tutti? Per di più: la maggior degli abitanti erano già fuggiti a causa dei combattimenti intensi. Che fanno questi bambini in Est Ghouta senza madre e senza famiglia? I sopravvissuti di Lattakia hanno riconosciuto famigliari sulle immagini di Ghouta. Infine, nel video si mostrano 8 persone, da cui 3 non hanno il vestito bianco, come se li stessero seppellendo. Dove sono tutti gli altri? Al suo rapporto di 44 pagine, la madre Agnes-Mariam aggiunge una lista di 259 persone dei villaggi Alawiti di Lattakia menzionando i loro nomi, età e se erano stati uccisi, rapiti o dispersi. Tra poco il rapporto sarà completato ed ampliato con esperti, dottori legali o dei chimici, per poter investigare la presenza degli uomini con i bambini e se i sintomi dei bambini coincidono con quello che dicono. Stanno organizzando un gruppo internazionale di esperti, che investigheranno a fondo le prove per presentarle davanti alla Corte Penale Internazionale.


Lo stesso bimbo filmato è usato in diversi video con diversi scenari, in ambienti differenti.



Almeno 9 bambini nel video dell'Ufficio Stampa di Al Marj Regione (a destra) sono stati trasportati da Kafarbatna (a sinistra) "fuori di ogni spiegazione medica o umanitaria"



Il bambino in maglietta rossa nel video da Zamalka (a sinistra) è ritratto con altri bambini nel video da Jobar (a destra)

Madre Agnes-Mariam fa un appello ai responsabili religiosi e civili, e anche ai ministri, senatori, parlamentari, organizzazioni umanitarie e a tutti quelli che amano la verità, la giustizia e la responsabilità per atti criminali. Madre Agnes-Mariam chiede un' indagine indipendente per investigare questa manipolazione dei media sull' abuso criminale di bambini.
In breve, i servizi segreti dell’occidente apparentemente ci contavano che l’affermazione di Joseph Goebbels, il nazi-ministro della propaganda, si verificasse ancora una volta, cioè che è più facile far credere ad una menzogna gigantesca che a una piccola menzogna. Il nazismo è stato smascherato e superato solo dopo 4 anni. Questa menzogna mostruosa contro la Siria dura già da 2 anni e mezzo. Però per questo attacco con gas tossico, noi aspettiamo nel frattempo, come dice un proverbio Fiammingo: “Chi scava una trappola per un altro, vi cadrà un giorno lui stesso.”
Il rapporto della commissione ONU. Secondo il vice-ministro Russo degli affari esteri, si tratta di un rapporto politicizzato, parziale e prevenuto. Egli dichiara che la Russia e la Siria hanno trasmesso alla commissione il materiale relativo agli attacchi con gas tossico usati dai ribelli in altri posti in Siria. La commissione non ha neanche preso in considerazione questo materiale. Esperti Britannici dicono che non c’è nessuna indicazione e che la Siria è responsabile per l’attacco con gas tossico. 
In un rapporto dettagliato di 41 pagine (datato 13 sett 2013), la commissione è riuscita a rispondere a tante domande che avevano già risposte, tranne che alla domanda fondamentale: chi ha fatto l’attacco? No problem! La TV Belga VRT ha il suo uomo che “segue gli sviluppi in Siria”. Lui è subito pronto con la sua accurata “analisi” con la chiara conclusione che l’attacco è stato eseguito dall’esercito Siriano. Di tutte le domande e problemi riferiti qui sopra, lui non sa niente. Lui vede solo combattenti innocenti della libertà che fanno un po’ di bricolage intorno a una tavola di cucina e che certamente non sono in grado di fare un tale attacco chimico. Il nostro esperto non si è accorto di niente degli orrendi massacri e delle distruzioni professionali in tutta la Siria durante questi 2 anni e mezzo, realizzati da questi “buoni” combattenti della libertà con l’aiuto dei servizi specializzati degli USA, Israele, UK, Francia, Turchia, Saoudi-Arabia e Qatar. Fin qui il nostro esperto che “segue gli sviluppi in Siria in modo accurato”. Ammetto che dopo questo, la TV Fiamminga VRT ha comunque segnalato il punto di vista della Russia, che dice che il rapporto è politicizzato, parziale e prevenuto (unilaterale). Cosi, c’è ancora speranza, anche per la nostra VRT.
Siamo felici di apprendere che la commissione ONU ritornerà sul luogo. Noi dobbiamo esigere un' investigazione indipendente fatta da uomini , confrontando i fatti, per mettere fine a questo gioco ipocrita e criminale.


E c’è il nostro amico Kimyongur Bahar con video molto imbarazzanti per i ribelli. Questi video provengono dagli smartphones di ribelli uccisi il 15 settembre al confine con la Turchia (Des vidèos de l’attaque chimique de Damas?). La signora ambasciatrice Americana all’ONU ha dichiarato che il tipo di macchina con cui è stato sparato il missile con gas tossico, appartiene all' esercito Siriano. La commissione inquirente dell’ONU lo ha confermato volentieri. Solo che la signora ambasciatrice ha dimenticato di menzionare che precisamente questi macchine sono state rubate dai ribelli dalla base dell’esercito Siriano del 46 reggimento presso Aleppo. E su questo video si vede anche i ribelli che stanno lavorando con queste macchine e con maschere antigas. I ribelli aggiungono anche ad alta voce la data, il luogo e il nome del loro gruppo di eroi, Allah Akbar! La commissione respingerà anche queste prove?



Noi continuiamo ad usare le nostre armi spirituali e questa settimana facciamo adorazione durante la giornata e faremo anche una adorazione notturna, cioè la notte tra giovedì e venerdì, fino a venerdì mezzogiorno
Nell’Eucarestia preghiamo ogni giorno per un’ intenzione differente: per i combattenti fanatici che commettono tante atrocità, che  possano aprire il loro cuore per l’amore di Dio; per i media/stampa che possano testimoniare la verità e non lasciarsi trascinare dalle facili menzogne; per il presidente, il governo, l’esercito e il popolo Siriano, per i 50.000 soldati uccisi e anche per gli uomini che hanno dato la loro vita per la protezione del popolo Siriano…

La guerra contro la Siria durerà ancora per lungo?
Penso che due elementi sembrano essenziali. Prima l’afflusso dei ribelli (insieme sono 100.000, di cui la metà sono fanatici; che Paese sa resistere a un tale peso ?). Questi ribelli sono finanziati e armati in modo molto generoso da potenze straniere, che nel frattempo come “amici di Siria” provano a guadagnare tempo con discussioni sui “piani per la pace”, così che le bande criminali siano libere di continuare loro attività in Siria.
E' per quello che noi accogliamo la proposta del ministro degli affari esteri di Brasile, che esige che ora l’afflusso di armi verso Siria deve essere fermato in modo definitivo. 
Per il resto, c’è la potenza accecante dei mass-media. Ci sono molti video e immagini manipolati in giro che trattano i cosiddetti orrori dell’esercito Siriano. (bambini che sarebbero martoriati a morte negli ospedali, esecuzione capitali nell’esercito, etc..) Tutto questo serve a sviare l’attenzione mentre i ribelli possono  continuare vere atrocità senza limiti. I nostre media pubblicano volontariamente queste false informazioni e contribuiscono all’ulteriore massacro e alla distruzione della Siria!







Basta! A tutti i combattenti stranieri in Siria : ritornate al vostro paese d’origine. Rendete pubblica la verità delle vere atrocità in Siria. Dominatori del mondo: smettete di distruggere questo paese! Lasciate che questo popolo riprenda a vivere in pace e unità come ha fatto sempre prima che voi aveste deciso di conquistare questo paese.

Anche tu puoi aiutare di smascherare questo mostro-menzogna di questa guerra, e così anche tu puoi mettere fine a questo crimine contro l’umanità…e salvare la fine della cristianità.
Non solo i cristiani, ma l’intera popolazione Siriana vi sarà grata.
Santa Maria, sveglia la famiglia umana e il popolo cristiano addormentato e proteggi la Siria, la culla della civiltà umana e della nostra fede cristiana, così che si avveri di nuovo quello che si dice di Gesù, Tuo Figlio e nostro Signore : “ Si spargeva la Sua fama per tutta la Siria…(Mt, 4,24)


Aggiungo il 19 settembre 2013:  Mahdi Darius Nazemroaya (sociologo, che ha ricevuto un encomio per la sua analisi geopolitica) scrive che una sola suora ha ridicolizzato l’intera US intelligence Community (Trends : One nun puts entire US Intelligence Community to shame over “stage-managed” Syria footage). La US Intelligence Community è una rete quasi universale che dispone di immensi mezzi tecnici, fondi enormi e una massa di personale. La US Community contiene tutte le ”intelligence bodies” del governo Americano e ha 16 divisioni, proveniente dal ministero delle finanze, dell’energia, del CIA (Central Intelligence Agency, che agisce indipendentemente da ogni governo). La US Community ha anche otto divisioni proveniente dal Pentagono (forze armate di terra, forze armate dell’aria, la sicurezza nazionale, e.a.). Loro hanno valutato i video dell’attacco con gas tossico in Damasco e hanno concluso che il 21 agosto c’è stato un attacco chimico in Ghouta e che il governo Siriano è responsabile. Hanno selezionato 13 video come fonte di informazione per i membri dell’amministrazione Obama. Cosi John Kerry poteva dire nel suo discorso del 30 agosto che lui aveva visto “con i suoi propri occhi” le atrocità del regime Siriano e ha raccomandato a tutti di guardarla.
Adesso la Madre Agnes-Mariam sta dimostrando che questi 35 video sono una grande truffa con immagini falsificate, che non coincidono con la realtà... Testimoni parlano di un odore chimico mentre il gas Sarin è senza odore. I corpi degli bambini sono usati per fare foto in differenti situazioni. Non si vedono mai le madri o i genitori etc..etc.. E soprattutto le famiglie Alawite che sono sopravvissute alla strage di massa e ai sequestri di Al Nosra in Lattakia del 4 agosto, hanno riconosciuto i  propri bambini su questi video.
Madre Agnes-Mariam ha comunicato che sta organizzando “un team di ricercatori internazionali sul 21 agosto” con dottori della legge, chimici, medici dell’urgenza, specialisti della fabbricazione di video, etc.. per rendere pubblica tutta la verità.
Chi vuole partecipare è invitato a presentarsi. La famiglia umana deve essere liberata da queste atrocità impunite e da questi despoti mondiali oscuri.

  (traduzione A.Wilking)

qui il Report inviato all'ONU da Isteams: http://www.scribd.com/doc/169025372/Study-the-Videos-That-Speaks-About-Chemicals-Beta-Version

martedì 3 settembre 2013

E se la verità sulle armi chimiche fosse un'altra?


Siria: i gas (forse) erano proprio dei ribelli

da La Bussola Quotidiana - 3 settembre 2013
di Gianandrea Gaiani

Nonostante in tutto il mondo la crisi siriana sia al centro dell’attenzione pochi media hanno diffuso una notizia che dovrebbe risultare invece di grande interesse soprattutto per dipanare la matassa intorno all’origine e all’impiego del gas nervino che il 21 agosto ha ucciso un numero imprecisato di persone nei sobborghi di Damasco. Con una serie di interviste alcuni ribelli siriani appartenenti a gruppi islamisti attivi nel settore di Ghouta hanno ammesso che sono stati loro i responsabili del massacro di civili che Washington e parte della comunità internazionale vorrebbe attribuire ad Assad.
Le armi chimiche sarebbero state fornite ai miliziani dal loro “sponsor”, l’Arabia Saudita attraverso i servizi d’intelligence guidati dal principe Bandar bin Sultan. La “fuga di gas” sarebbe da attribuire all’inesperienza dei miliziani a maneggiare armi chimiche che in ogni caso è probabile avessero ricevuto per creare un incidente a pochi chilometri dall’hotel che ospitava i tecnici dell’Onu esperti proprio in armi chimiche creando così un casus belli. Il reportage firmato da Dale Gavlak (che collabora da anni con l’agenzia Associated Press con corrispondenze da Amman) e Yahya Ababneh il 29 agosto non è certamente di quelli che passano inosservati.  Stranamente non apparso sul sito dell’AP ma sul giornale on line Mintpressnews. Per quale ragione? Le fonti non erano considerate affidabili o la notizia era “troppo esplosiva” per essere diffusa da una delle principali agenzie di stampa del mondo? Il report sul campo è stato effettuato da Yahya Ababneh che ha parlato con i ribelli e i famigliari delle vittime mentre Dale Gavlak ha raccolto la documentazione e fatto il lavoro di ricerca. Le diverse testimonianze parlano chiaro, i ribelli nascondono in moschee e case private le armi, anche quelle chimiche ma a causa dell’inesperienza avrebbero commesso un errore fatale liberando il sarin. Un errore subito dopo sfruttato a fini propagandistici realizzando i video con i quali viene accusato il regime.

   continua qui la letturahttp://www.lanuovabq.it/it/articoli-siria-i-gas-forse-erano-proprio-dei-ribelli-7201.htm



Siria, ribelli: «Abbiamo fatto esplodere noi per sbaglio le armi chimiche». Il reportage che nessuno cita


http://www.tempi.it/siria-ribelli-armi-chimiche-ghouta-reportage



Testimonianze siriane a Ghuta: sono stati i ribelli, riforniti dall’Arabia Saudita, a usare armi chimiche
Le prove ci sono, ma contro i “ribelli”
di Dale Gavlak, Yahya Ababneh


http://www.mintpressnews.com/witnesses-of-gas-attack-say-saudis-supplied-rebels-with-chemical-weapons/168135/

http://www.ossin.org/crisi-siriana/le-prove-ci-sono-ma-contro-i-ribelli.html


I ribelli siriani ammettono che il Sarin è responsabilità loro, si è trattato di un incidente

Il costo della ricostruzione della Siria: 73 miliardi di dollari

A Damasco tra macerie e paura. "Ma qui dei gas non c'è ombra"

Le testimonianze raccolte dal nostro cronista, unico reporter italiano nell'area del presunto attacco chimico: "Le bombe sono un incubo. Eppure la storia del sarin..."

da Il Giornale - 03/09/2013
di Gian Micalessin
......
Malek, un regista sulla sessantina seduto sul balcone di un appartamento affacciato su piazza Khouri tira le tende, mostra finestre e tapparelle trasformate in colabrodo. «Io nella vita faccio il regista sono abituato a cercar di capire quel che mi succede attorno. Qui ogni notte vedo e sento i bombardamenti dei ribelli. Vedo anche quelli dell'esercito che risponde. Quando il tutto sale d'intensità scappo in cantina per salvare la pelle. Di gas non ne ho mai visto l'ombra. Eppure vivo in prima fila. Se faccio due passi e arrivo a quell'angolo riesco a scorgere le case e le strade di Jobar. Tutta questa faccenda mi sembra perfettamente in linea con la politica di Obama. Lui è un presidente assai bravo a predicare, ma assai poco attento a guardare cosa succeda veramente sulla faccia della terra. Si sforza di credere alla faccenda dei gas perché si sposa bene con la sua strategia. Lui sta dalla parte dei ribelli e li usa per i suoi scopi. Ma mi fa veramente ridere quando minaccia di bombardarci per salvare il popolo siriano. Là davanti a Jobar combattono tunisini, afghani, ceceni, turchi e al qaidisti nemici dell'America. Qui invece vivono solo siriani. Siriani di tutte le fedi e di tutte le etnie come è sempre stato qui in Siria negli ultimi cinquant'anni. Ma per lui il vero popolo siriano è quello venuto dall'estero. Quello che ci spara addosso da Jobar».

http://www.ilgiornale.it/news/esteri/damasco-macerie-e-paura-qui-dei-gas-non-c-ombra-laltra-verit-947253.html


«Si fermi il rumore delle armi». Appello contro l’intervento militare in Siria : firma anche tu!


Sottoscrivete l’appello di Tempi, Ora pro Siria e Cultura Cattolica contro l’intervento militare in Siria. Il testo con le firme sarà inviato ai parlamentari italiani e al ministro degli Esteri